mercoledì 10 dicembre 2008

allenarsi con la pioggia - training when it's raining

Riprendo a postare, il tempo continua a fare schifo, io continuo ad allenarmi. Del resto un posto al coperto ce l'ho e sarebbe da stupidi non approfittarne. Quando piove molto posso raggiungerlo in auto e allenarmi in tutta tranquillita', ma se il tempo e' come ieri sera, ovvero una leggera pioggia intermittente, mi sposto comunque correndo, e l'acqua e' un incentivo ad accelerare. Nel parcheggio coperto, oltre a correre, posso provare un sacco di esercizi e soprattutto ripetere delle serie interessanti; i posti auto infatti, ritmati alla distanza di due metri e mezzo, offrono la possibilita' di calibrare una lunga serie di quindici balzi da fermo per completare i quali occorre spingere ogni volta a sufficienza per non trovarsi a dover sforzare eccessivamente al balzo successivo.

L'altra buona opportunita' e' quella di provare delle transizioni, come ad esempio i balzi in corsa chiudendo su un corrimano a quattro zampe in modo da proseguire per un tratto e poi passare oltre. A volte una ringhiera e' utile per superare un gap ma e' difficile raggiungerla e portarsi in posizione; allenandosi sulla transizione ci si abitua a entrare sul corrimano senza fermarsi, in modo da riuscire a raggiungerlo anche con un balzo da un appoggio improvvisato.
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I start posting again, the weather is still awful, I keep training. After all I have a covered spot and I'd be stupid if I didn't catch it. When it's showering I can go there by car and train easily but when the weather is like yesterday, that is a light blinking rain, I still run to the spot and water is a good reason to accelerate. In the covered parking, apart from running, I can try a lot of exercises and what's more repeat dome interesting series; car places in fact, with a two meters and a half rhythm, offer the chance to measure a long series of fifteen steady jumps, to complete each you have to push enough each time so to avoid hard efforts in closing the following jump. The other good chance is trying transitions, like running jumps closing on a handrail in quadrupedal stance to continue for a short distance and then jumping off. Sometimes a handrail is useful to clear a gap but it's hard to get upon it and placing over it; training on the transition you get accustomed with entering the handrail without stopping so to be able to reach it also with a jump from an occasional base.

martedì 4 novembre 2008

Pioggia

Il tempo dell'ultima settimana poteva avere solo due conseguenze: impossibilita' ad uscire e raffreddamento con mal di gola. Se anche soltanto non si fosse verificata quest'ultima eventualita' sarei magari andato a correre nel parcheggio coperto, sacrificando pero' gli esercizi di parkour e le ripetizioni. Questa settimana all'umidita' e al vento si e' finalmente aggiunta una pioggia abbondante che rende difficoltoso anche uscire senza bagnarsi. Temo che ne approfittero' per recuperare e pianificare, sperando che tutto si sistemi nel giro di qualche giorno. Se intanto qualcuno volesse programmare un'uscita io sono qua.

martedì 28 ottobre 2008

Lignes d'entraînement

Ora che gli allenamenti serali vengono definitivamente fatti al buio l'esigenza di concentrare tutto quanto in una sessione piu' efficace si fa sempre piu' pressante. Il riscaldamento minimo di quindici minuti posso prolungarlo al chiuso nel parcheggio coperto ma gli esercizi occorre che li faccia dove c'e' materiale su cui lavorare, ovvero all'aperto, e le temperature stanno piano piano scendendo. A partire dalla settimana passata quindi affianco la corsa a uno stretching adeguato e poi eseguo linee prefissate in ripetizione, con recuperi cronometrati tra l'una e l'altra, in modo da rimanere caldi senza sudare eccessivamente. Il percorso studiato si svolge in meno di trenta secondi e da' una certa soddisfazione rispetto al singolo esercizio. Quando ho ripetuto i percorsi un numero sufficiente di volte posso passare agli esercizi - di volta in volta - per le braccia, l'equilibrio, il salto di precisione e studiare nuove linee.
In attesa che i nuovi strumenti di Google Maps rimappino la zona (dalle foto si vede ancora il vecchio centro commerciale) inserisco una pianta approssimativa che ho ricostruito a partire dalla cartografia regionale; utilizzero' questa pianta anche in futuro per chiarire punti e percorsi, in attesa di poterne postare una piu' precisa.

Questa linea breve di allenamento prevede un percorso circolare e breve, con una ringhiera singola in posizione A, una seconda ringhiera in posizione B da passare con un passe main, un muretto delle fioriere in posizione C ed una ringhiera doppia in posizione D. Questo ultimo punto e' costituito dal passamano della rampa e da quello della terrazza; salendo sul primo si sceglie, a seconda della spinta e della posizione, come oltrepassare il secondo per riportarsi in posizione di partenza, nel quadrato.
Con ripetizioni entro i due minuti (quindi circa trenta secondi di run e novanta di recupero) quattro giri sfiancano, non tanto per il fiato quanto per tutto il resto. Quando una serie da cinque non risultera' piu' pesante sara' il momento di scegliere se variarla, allungarla o semplicemente passare a un nuovo percorso da tracciare.

giovedì 9 ottobre 2008

jump


saltare insegna a saltare. cadere insegna a cadere. se non ci si abitua agli atterraggi prima o poi ci si sbriciolano i ginocchi e i menischi... datemi retta: provate i salti gradualmente, fa solo bene!

martedì 16 settembre 2008

Dissecting a spot - #2

E' arrivato il freddo. Dopo uno schifosissimo fine settimana di pioggia il meteo ha previsto un abbassamento delle temperature e in effetti e' stato proprio cosi'. Tuttavia non si puo' prescindere dall'allenarsi solo perche' c'e' un po' di freddo, cosi' l'ingegno ha fatto girare le rotelle partorendo la soluzione. Lo spot che iniziai a descrivere tempo fa ha un parcheggio coperto piuttosto ampio, chiuso su due lati, aperto sul piazzale sul terzo e rivolto verso il centro commerciale (quindi un'area parzialmente coperta) sul lato restante.


Questo fa si' che l'area si presti agli allenamenti quando c'e' molto vento o piove o addirittura entrambe le cose, visto che eventualmente lo si puo' raggiungere comodamente in auto. A disposizione del traceur c'e' una superficie di cemento al quarzo riparata dal maestrale e dal gracale, i venti piu' freddi e fastidiosi, dove si puo' correre in tutta tranquillita' come ho potuto fare ieri sera per oltre mezz'ora. Eventualmente ci sono a disposizione le travi di controvento al di sotto dell'area coperta, qualche corrimano, si possono fare un po' di esercizi di equilibrio utilizzando le linee che delimitano i posti auto e se proprio non diluvia anche le zone a contorno del piazzale, delimitate dalle ringhiere d'acciaio, si prestano a delle run improvvisate.
E' ovvio, correre in cerchio e' palloso e ci vuole un po' di dedizione per durare un tempo ragionevole, ma le colonne si prestano a tutta una serie di varianti a slalom che servono anche a provare le inversioni brusche di direzione.
Se proprio vi sentite *gangsta* vi potete portare il GhettoBlaster e sparare un po' di musica, per quel che mi riguarda io ci arrivo correndo e me ne vado correndo, per cui non porto nulla di piu' dell'abbigliamento.
Non lasciate che il freddo e l'inverno vi fermino, la' sotto e' una pacchia; dopo un quarto d'ora ho dovuto togliermi la maglietta...

giovedì 11 settembre 2008

mp3: dategli una martellata

Va bene, va bene, ci sono cascati un pò tutti. Uno guarda Yamakasi, guarda Ghost Dog e tutti questi film che fanno tanto ghetto, tanto banlieue, e quando poi scende in strada prende lo stramaledetto lettore mp3 (i piu' bestiali l'iPod) e si spara RZA e i Supreme NTM nelle orecchie; corre cinque minuti, dieci al massimo, ed è subito spompato. Perché? Perché è un idiota. Due pezzi di fila nelle orecchie, uno a 90 bpm e uno a 110 pbm ti falsano il ritmo della corsa, ti costringono a un passo che non è il tuo, figurati se lo cambi ogni tre minuti.
Non ascolto più musica dalla terza volta che mi sono allenato, per questo motivo e anche perché non voglio cazzate addosso quando salto oltre una ringhiera; voglio preoccuparmi di non rompermi le caviglie, non di non rompere il lettore mp3... E poi ascoltare i rumori della città, pensare, sincronizzarsi con quello che ci scorre intorno, è un'altra cosa. Occorre allenarsi con consapevolezza. Qualcuno nell'ambiente del running sostiene che non ci si dovrebbe allenare da soli perché se si è almeno in due c'è un certo spirito di competizione che aiuta a tenere ritmi sostenuti e l'uno cerca inconsciamente di tenere il passo dell'altro. Per il parkour vale l'esatto contrario. Chi si allena da solo non deve dimostrare niente a chi è con lui, non si spara le pose e non è tentato di esibirsi in acrobazie inutili; il parkour non è competizione, ma efficienza nello spostamento. Da soli si studia uno spot, si individuano le linee e si ha tutto il tempo di pensare a come affrontarle, come renderle facili finché non ti scivolano addosso, sotto alle scarpe, come se si corresse in piano. Mi piace allenarmi da solo, e mi compiaccio di avere la volontà di fare un riscaldamento lungo anche se nessuno me lo impone. La disciplina mi sta sul culo, l'autodisciplina mi fa sentire bene. Non significa che non mi piaccia la compagnia, ma se dopo un po' si iniziano a provare i trick mi rompo le palle. Il concetto di "trick" e' in sé l'indice di qualcosa che non quadra.

Non faccio trick, io.

Mi sposto, tutto qui.

domenica 7 settembre 2008

equilibre


La questione su cosa sia o cosa non sia parkour è continuamente aperta. Stare sulla verticale non lo considero parkour in sé, ma rimane un buon esercizio per l'equilibrio, per rinforzare le braccia e le spalle e perché no, anche per fare un po' di movimento in pausa pranzo, almeno finché non torna il freddo o il cattivo tempo e non mi restera' che inventarmi qualche esercizio efficace al chiuso...!

giovedì 4 settembre 2008

non basta saltare.

Il punto e' tutto qui: non è sufficiente arrivare e mettersi a saltare ringhiere e muri, provare saut de chat e fare qualche numero da circo. Ho bisogno di correre. Ne ho bisogno, oltre che per scaldare i muscoli ed evitare stupidi sforzi a freddo, per una questione psicologica. Correre dà una certa assuefazione e per una pura questione di principio non c'e' parkour senza corsa. Che senso può avere mai l'art du deplacement se non si e' in grado di spostarsi? Sebastien Foucan, nonostante le divergenze con David Belle, è piuttosto chiaro in questo: correre è basilare. Ecco perché quando ho iniziato ad allenarmi cinque mesi fa correvo soltanto e come succede a tutti quelli che non muovono il culo da una sedia per anni zavorrati da birre e mojiti mi chiedevo se ce l'avrei mai fatta a correre continuativamente per un tempo appena decente.
Ora mi rendo conto che la mezz'ora che corro prima del parkour e' un riscaldamento necessario e piacevole; dopo altri quarantacinque minuti di esercizi - stavolta davvero di parkour - tornare a casa correndo è la giusta conclusione della sessione.
Non c'e' parkour senza corsa, no ci si puo' spostare senza muovere le gambe, non serve a nulla un salto mortale all'indietro da fermi se in un'ipotetica run ci si spompa dopo dieci metri.
Parkour - parcours - percorso.
Non ha senso se non ci si sposta.

lunedì 1 settembre 2008

allenarsi a settembre

Lunedi primo settembre, nuovo allenamento in sessione notturna. Per ora risulta sempre troppo fastidioso uscire appena tornato dal lavoro, perlomeno per andare ad allenarsi al solito spot, visto che è l'ora di punta di uscita dal supermercato; di contro andare a fare esercizi al Vallone - altro spot interessante per la preparazione di cui parlerò presto - ormai e' poco pratico data la scarsa luce e l'abbondare di fastidiosissime zanzare.
Questa sera quindi solito giro di riscaldamento sul tardi, poi esercizi alle ringhiere, e magari un po' di percorso.

Dal punto A al punto B, il tragitto più breve, lo spostamento più efficiente.

lunedì 25 agosto 2008

teaming up

Stasera nuovo allenamento, dopo la settimana di relax per defaticare i muscoli dalla salita sulla Pania della Croce.
Stavolta pero' in compagnia: pare che a Piombino ci sia gia' qualcuno che si interessa al Freerunning (a differenza di me che non amo i trick per fare spettacolo e quindi preferisco parlare di Parkour) e quindi l'incontro e' al solito spot: centro commerciale Coop ore 23.00, ovviamente gia' caldi perche' gli esercizi non si fanno a freddo.
Si provera' qualche salto, un po' d'equilibrio, e si faranno anche due chiacchiere. Magari in futuro si riesce a radunare un po' di traceurs e la cosa prende una piega decisamente piacevole.

giovedì 21 agosto 2008

natural training


Questa settimana e' stata diversa, visto il prolungarsi del weekend lungo fino a martedi; e' cosi' che come l'anno scorso abbiamo deciso di salire nuovamente la Pania della Croce sulle Alpi Apuane, 1859 metri s.l.m. ai quali si sale dal rifugio Dal Freo a Mosceta, 1180 metri s.l.m. dopo averlo raggiunto con un'oretta e mezza di cammino. Notte in vetta, salita impegnativa da fare quando il sole non ti spezza il fiato e tutto sommato un buon allenamento per le gambe. Le sessioni della scorsa settimana hanno fatto bene: corsa, addominali, scatti in salita, praticamente solo gambe.
Quindi in questi giorni, e solo per non rischiare di affaticare troppo i muscoli delle gambe, solo esercizi per le leve alte.
Beh, quasi quasi un'uscita con il longboard me la farei lo stesso...

Regular.

Eccomi di nuovo, dopo che gli stupidi bot di Blogger avevano erroneamente catalogato questo blog tra le violazioni dei termini di servizio.
Ora che finalmente posso riprendere i post vediamo di darci da fare.

A presto.

martedì 12 agosto 2008

Dissecting a spot - #1

Inizio i post cominciando ad analizzare lo spot in cui mi alleno a Piombino. Si tratta del nuovo centro commerciale Coop di Salivoli, che dopo il recente ampliamento e il restyling si e' trasformato in un vero e proprio parco per esercizi di parkour. In attesa di vedere delle mappe satellitari aggiornate ed avere quindi una visione d'insieme dello spot mi limitero' a descriverne le parti che lo compongono. Possiamo sostanzialmente distinguere una piazza centrale, attorno a cui si attestano il supermercato vero e proprio, il parcheggio su due livelli, il blocco amministrativo e delle banche, la fascia dei negozi ed i giardini con scale e rampe.


Piazza centrale


La piazza centrale (prima foto) e' pavimentata con autobloccanti tranne che nella zona dove si trovano i giochi dei bambini, che e' gommata in tartan. Le fioriere sono basse, ad altezza vita e si prestano per esercizi di salto da fermi, piegamenti, equilibrio. La terrazza non e' altro che un livello rialzato e bordato di ringhiere dove (1) si possono provare saut de bras, saut de chat ed altri tipi di salto. Al di sotto di questo punto c'e' anche una panchina accostata al muro che occorre evitare saltando e che puo' essere usata anche per provare salti a salire. Il corrimano della rampa (2) invece si presta ai vari équilibre de chat e tutti i movimenti a quattro zampe; essendo in salita, farla tutta e' un bello sforzo soprattutto per i polsi dato che i corrimano sono rotondi e con l'afa anche scivolosi. Un buon allenamento e' anche l'équilibre de chat su tutto il corrimano che borda la terrazza; essendo posizionato in orizzontale e' piu' semplice da percorrere ma comunque abbastanza faticoso.


Il punto di salto (3, seconda foto) ha un buono spazio di rincorsa poiche' la parte superiore della piazza e' occupata da una fioriera quadrata che lascia dei corridoi lungo tutto il bordo. In questo modo si puo' eseguire tutta una serie di salti ( dal punto 4 al 5 fino al 6) di corrimano in corrimano affrontando la ringhiera di lato, quella successiva ed il muretto. Attenzione a non colpire troppo forte le pareti rosse poiche' si tratta di pannelli appesi ed e' facile romperli con un colpo solo. Non vogliamo certo essere cacciati da uno spot come questo. In alternativa agli esercizi dinamici si puo' fare un po' di equilibrio salendo al volo sul corrimano (7) e camminandoci o rimanendo su un piede solo. Questo stesso punto si presta - a patto di mettersi qualcosa sotto al culo - a fare delle serie di addominali, dorsali e piegamenti di vario genere, visto il tubo a terra.
Infine, per completezza, la rampa (8, terza foto) si presta anche ad allenamento di braccia per salti successivi, a salire e a scendere, utilizzando alternativamente il braccio destro e il sinistro come appoggio principale, oppure si puo' fare dell'equilibrio con dei saut de précision di corrimano in corrimano, sia a salire che a scendere.


Inutile dire che i giochi dei bambini si prestano ad innumerevoli esercizi, ma e' anche vero che per non rischiare di romperli (sono calibrati sul peso dei bambini, non su quello di un adulto che salta di potenza) sarebbe meglio lasciarli stare o impegnarli marginalmente, e soprattutto in orari in cui i bambini non ci sono.

lunedì 11 agosto 2008

perchè un training blog

gia', perché?
per tenere traccia degli allenamenti e dei progressi fatti, per illustrare gli spot della mia città, per pura voglia di scrivere e raccontare come può essere diversa la città vista con gli occhi di un traceur.
a presto.